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Friday 18 December 2009

In corso le dichiarazioni dei Capi di Stato - Obama: ora é tempo di agire!

Si stanno succedendo come al gran ballo di fine anno i Primi Ministri dei vari paesi. Dopo l'introduzione del Presidente danese e della COP, Rasmussen e la preghiera di un raggiungimento degli obiettivi dal sempre meno rilevante in campo internazionale, Direttore Generale dell'ONU Ban Ky-moon, molto attesi sono stati i discorsi del Premier Cinese Wen Jabao e di quello Americano, Obama. Il primo ha ribadito quanto la Cina sia impegnata ad agire per migliorare la situazione climatica adottando un piano nazionale per il Climate Change, come la riduzione delle emissioni e l'efficienza energetica. Il Premier cinese ha poi chiaramente ribadito la necessita del vertice di mantenere la consistenza degli obiettivi e di non sprecare il lavoro fatto in queste due settimane, sottolineando come deve sempre sussistere il principio delle comuni ma differenziate responsabilitá. Ha chiuso dicendo"saremo coinvolti nel raggiungimento dei pieni obiettivi del summit".

Obama, accolto con grande entusiasmo, ha subito sgomberato il campo dalle precedenti visioni del suo predecessore dichiarando: "Il pericolo dei mutamenti climatici é reale, non si tratta di fiction. E' scienza! E' a rischio la sicurezza del mondo, dell'economia e dell''umanitá. Qui non é in dubbio il problema in se ma la nostra abilitá di azione. Si é perso molto tempo, decenni, ed ora non é piú tempo di parlare ma di agire! Ci prendiamo le nostre responsabilitá come paese a maggior emissioni eci stiamo muovendo verso una legislazione nazionale per l'energia rinnovabile. Ma tutti devono fare la propria parte. Tutti devono ridurre le loro emissioni secondo il principio dei reciproci obblighi e noi, paesi richhi, dobbiamo prevedere misure finanziarie per i paesi piú poveri. Abbiamo giá previsto un fondo di 10 miliardi di dollari per i prossimi 3 anni e di 100 miliardi di dollari al 2020. Ora ha sentenziato the time for talk is over!, potremmo decidere di posticipare le decisioni di un mese, un anno, un decennio e richieremmo ancora di piú. Oppure dobbiamo capire che non c'é piú tempo da perdere. Siamo qui per farlo!".

Il discorso é stato accolto con favore ma, anche con lo scetticismo che annunci troppo generali e privi di impegni concreti spesso genera.

Il Presidente del Brasile, Lula ha tenuto a precisare che "non ha senso firmare un trattato che non risolve il problema e non é frutto di una buona negoziazione. Solo un miracolo puó portare ad un accordo. Ma io credo nei miracoli. Siamo qui ed abbiamo ancora qualche ora pre provare ad indirizzare le due bozze che i gruppi di lavoro stanno preparando per uscire da questo summit con un risultato insperato. Abbiamo la possibilitá e dobbiamo provarci".

Discorsi e posizioni che erano ben note prima del verice e che lasciano molto confusi sul risultato finale del summit. I due AWG sono ancora riuniti e stanno tentando il tutto per tutto per recuperare dal ritardo nella formulazione delle proposte, che nel tardo pomeriggio saranno portate al voto dei premier. Intanto i discorsi continuano ma, come ha con un'iperbole del lessico sentenziato Obama: This is not the time to talk but to act! Il Pianeta, con apprensione risponde: "I hope!".

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